Come dimostrato da decine di studi scientifici, dormire meno del necessario ha conseguenze molto negative sulla salute. Tra i problemi più rilevanti connessi al cattivo riposo, possiamo ricordare l’aumento del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e alcune forme di cancro, l’indebolimento del sistema immunitario e il manifestarsi di problemi di memoria e di concentrazione.
Inoltre, stando alle conclusioni di una ricerca realizzata dagli studiosi dell’Università di Uppsala (Svezia) e del German Institute of Human Nutrition Potsdam-Rehbruecke (Germania) e di recente pubblicata sulle pagine della rivista “Molecular Metabolism”, la carenza di sonno determina delle alterazioni della flora batterica intestinale associate al diabete di tipo 2 e all’obesità.
Meno sonno, maggior rischio di obesità
Per indagare sul legame tra limitato riposo notturno e modifiche del microbiota intestinale, gli autori dello studio hanno coinvolto 9 volontari normopeso di sesso maschile in buone condizioni di salute generale. I soggetti hanno dormito per 8 ore nel corso della prima notte, e poi per 4 ore durante le due notti successive.
In seguito, tramite l’analisi di campioni di feci, la composizione del microbiota intestinale dei partecipanti dopo le due notti con riposo limitato è stata confrontata con quella rilevabile nei soggetti quando dormivano regolarmente per 8 ore.
Sebbene non possa essere stabilita l’esistenza di una relazione causa-effetto tra minor sonno e variazioni della composizione della flora batterica intestinale, gli studiosi hanno osservato che le alterazioni del microbiota intestinale associabili alla riduzione del numero di ore di riposo notturno erano simili a quelle rilevabili nel corso di un confronto tra il microbiota di un soggetto obeso e quello di un soggetto normopeso.
Una di queste modifiche è rappresentata dall’aumento di un particolare tipo di batteri, i Firmicutes, considerati da qualche tempo in connessione con l’obesità in quanto capaci di favorire un maggior assorbimento dei grassi presenti nel cibo, con conseguente aumento del peso corporeo.
Necessarie indagini più approfondite
Inoltre, dopo le due notti in cui avevano dormito per 4 ore, nei soggetti si poteva rilevare anche una riduzione della sensibilità all’insulina (insulino-resistenza) stimabile nel 20%.
L’insulina è un ormone fondamentale per permettere il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, così da evitare che i valori della glicemia risultino troppo elevati. Pertanto, l’insulino-resistenza costituisce molto spesso l’anticamera del diabete.
“Saranno necessari test più lunghi e più ampi”, afferma il dottor Jonathan Cedernaes, uno degli autori dello studio, “per comprendere sino a che punto le alterazioni del microbiota intestinale possano essere alla base delle conseguenze negative per la salute attribuite alla carenza di sonno, come l’incremento del peso corporeo e lo sviluppo dell’insulino-resistenza”.
di Giuseppe Iorio