I dispositivi tecnologici sono ormai parte integrante della nostra quotidianità, delle protesi cognitive e interattive presenti in modo sempre più capillare nelle nostre case, come pure nelle nostre borse e tasche. Ne consegue che anche i bambini stabiliscono un rapporto gradualmente più naturale e diretto con le nuove tecnologie. Questo fenomeno richiede un’attenta vigilanza dei genitori, perché i rischi di un accesso a pc, tablet e smartphone privo di controlli da parte dei più piccoli sono molteplici, e di varia natura.
Quante ore al giorno a contatto con la tecnologia? Dipende dall’età
Uno dei temi più ampiamente dibattuti nel corso del congresso annuale dell’American Academy of Pediatrics, tenutosi lo scorso Ottobre a San Francisco, è stato rappresentato proprio dagli aspetti controversi dell’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini.
Gli esperti che hanno partecipato al congresso hanno voluto fornire ai genitori alcune indicazioni per consentire loro di orientarsi meglio sul modo corretto di educare i propri figli alla fruizione degli strumenti tecnologici contemporanei.
L’American Academy of Pediatrics raccomanda di evitare del tutto un contatto tra bimbi e apparecchi tecnologici da 0 a 2 anni, se non per delle videochat con i nonni.
Tra i 3 e i 5 anni, i bambini non dovrebbero superare l’ora al giorno di uso dei dispositivi elettronici, dedicandosi a programmi di apprendimento e tutorial per eseguire lavoretti, sempre con la supervisione dei genitori.
Dai 6 anni in poi, il tempo di utilizzo dei nuovi media consentito non deve superare le 2 ore al giorno. In ogni caso, gli apparecchi tecnologici non devono essere collocati nella camera da letto del bambino, vanno spenti un’ora prima di coricarsi e non vanno mai usati a scopo di intrattenimento durante le ore dedicate allo studio.
Grazie a questi suggerimenti, i genitori potranno consentire ai propri figli di stabilire un rapporto equilibrato con gli strumenti informatici, un rapporto che non sottragga tempo alle altre attività dei bambini e che, soprattutto, non comprometta la loro salute e lo sviluppo delle loro capacità cognitive.
I rischi di un uso eccessivo della tecnologia da parte dei bambini
Quando invece il contatto con i dispositivi tecnologici è eccessivo, privo di adeguato controllo, i rischi per i bambini sono numerosi.
Dal punto di vista fisico, trascorrere troppo tempo alle prese con tablet, smartphone e pc favorisce lo sviluppo dell’obesità. Alcune ricerche dimostrano come la presenza di dispositivi digitali in camera da letto aumenti del 30% il rischio di diventare obesi, quindi di essere maggiormente esposti all’insorgenza di diabete e malattie cardiovascolari.
L’uso precoce e prolungato degli apparecchi digitali incide in modo negativo anche sulla postura, con conseguenze nefaste come mal di schiena, dolori articolari e muscolari.
Inoltre, come noto, gli schermi dei dispositivi digitali emettono luce blu, un tipo di luce che provoca danni alla vista, favorendo l’insorgenza della miopia, e che spesso provoca problemi di insonnia.
Tutt’altro che trascurabili, poi, i pericoli dal punto di vista cognitivo cui vengono esposti i bambini lasciati liberi di usare la tecnologia a proprio piacimento. Trascorrere molte ore al giorno in compagnia di tablet, smartphone e computer può provocare, infatti, difficoltà nella concentrazione, nella memoria e nell’apprendimento.
Quando un bambino utilizza a lungo e regolarmente i dispositivi digitali, corre il rischio di compromettere la propria capacità di mantenere l’attenzione a lungo su un determinato compito, quindi di sviluppare il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività.
Attenzione alle foto dei bambini online
Infine, un’ultima raccomandazione riguarda le foto e i dati relativi ai bambini che i genitori affidano ai social network. L’American Academy of Pediatrics invita i genitori a riflettere sul fatto che fornire informazioni sul web relative ai propri figli può rivelarsi un assist involontario per i ladri di identità e persino per pedofili, perché non basta limitare la condivisione dei dati ai soli amici per impedire che gli stessi si diffondano online.
Dunque, è opportuno evitare di rendere pubblico il posto in cui si trova il bambino e di postare foto dei bimbi senza vestiti.
“Non vogliamo spaventare i genitori, né dire loro di non pubblicare foto o informazioni sui figli”, affermano gli esperti dell’American Academy of Pediatrics, “ma invitarli a pubblicare in modo attento ed essere consapevoli delle possibili conseguenze del proprio gesto”.